Le Regine del Passato
Inauguriamo oggi una rubrica mensile che ci porterà alla scoperta di auto che hanno fatto la storia delle competizioni automobilistiche. Scopriremo insieme le regine del passato, vetture che hanno fatto la storia dei rally e della pista.
FERRARI 512 S
Iniziamo questa avventura con la Ferrari 512 S, vettura che ha disputato il campionato del mondo sport prototipi negli anni 1970 e 1971.
Questo prototipo fu realizzato in soli tre mesi dall’équipe guidata da Mauro Forghieri. La sfida era quella di contrastare la nuova Porsche 917 messa in campo dalla casa di Stoccarda nel giugno del 1969 a Le Mans. Da regolamento per essere omologata per la classe GT la vettura doveva essere costruita in almeno 25 esemplari e con un motore limitato a 5 litri (5000 cm³).
Una corsa contro il tempo
La 512 S aveva un telaio a semi-monoscocca in lega leggera ed un motore V12 di 4.993,53 cm³ che erogava inizialmente 550 CV a 8.500 giri/minuto, posizionato in posizione centrale-longitudinale. La carrozzeria, studiata da Giacomo Caliri, fu realizzata in poliestere (fibra di vetro) che permise di attestare il peso della vettura a 880 kg. La 512 S fu realizzata sia in versione berlinetta che spider. Per la 24 Ore di Le Mans venne adottata una speciale carrozzeria aerodinamica a coda lunga per raggiungere una velocità massima superiore ai 340 km/h sul lungo rettifilo (oltre 5 km) dell’Hunaudières.
La scuderia italiana lavorò intensamente per arrivare a Gennaio 1970 alla prima gara del Campionato a Daytona. Un inverno non troppo clemente aveva regalato test quasi sempre bagnati complicando ulteriormente lo sviluppo della vettura che aveva già un divario di 6 mesi rispetto alla concorrente Porsche.
Nella settimana di test della 24 Ore di Daytona, Mario Andretti pilota della 512 S, fece segnare un tempo poco superiore all’avversaria tedesca ma c’era ancora un ostacolo da superare, l’omologazione. La mattina della scadenza per la presentazione delle 25 automobili, la Ferrari presentò 17 vetture assemblate e solamente i pezzi delle rimanenti 8 vetture. Cinque ore dopo il controllo dell’omologazione 5 vetture erano in partenza per Daytona.
Inizia il Campionato Mondiale
L’equipaggio Andretti/Merzario/Ickx piazzò la 512s in pole position.
Purtroppo durante la gara tutte le vetture italiane soffrirono di vari problemi. Solamente la Ferrari guidata da Andretti/Merzario/Ickx si stava portando al traguardo in seconda posizione nonostante il guasto di una sospensione. Purtroppo durante il penultimo giro fu superata da una Porsche 917 ottenendo comunque un buon terzo posto.
La 12 ore di Sebring vide finalmente la vittoria della Ferrari 512S in versione berlinetta guidata dall’equipaggio Andretti/Giunti/Vaccarella. Le altre 3 vetture in versione spider purtroppo non riuscirono a concludere la gara.
L’arrivo della 512 M
Nelle successive gare del campionato gli equipaggi delle 512 S conquistarono buoni piazzamenti ma non riuscirono mai a salire sul gradino più alto del podio. Alla 6 ore di Watkins Glen (Austria) debutto la 512 M(modificata) guidata da Jackie Ickx e Ignazio Giunti.
Ickx batté il tempo della pole della 917 nei primi giri di gara. Ha continuato a battere il record sul giro e alla fine ha battuto il suo record sul giro in Formula 1 stabilito due mesi prima. Per la prima volta in quella stagione, le Porsche furono superate e con un discreto margine. Purtroppo i problemi all’alternatore misero fine alla gara per Ickx e Giunti.
La versione rivista della 512 produceva 620 CV e pesava solo 815 kg, rispetto agli 856 kg della 512 S Spider. Venne montato un naso a forma di cuneo “più affilato” e un grande airbox venne montato sulla parte superiore del motore per forzare l’aria nelle trombe di aspirazione. Ulteriori modifiche inclusero una nuova carrozzeria posteriore e l’opzione Spider non fu più disponibile. Il “pacchetto M” era tutt’altro che economico, ma circa 15 delle 25 512 vennero aggiornate.
Nuovi progetti per 1971
Ickx e Giunti parteciparono con la 512 M ad una 1000 km fuori dal campionato a Kyalami. L’unica altra vettura funzionante era la Porsche 917K, guidata dal neo-campione del mondo Siffert e secondo Ahrens. Il predominio della 512 M fu incredibile, conquistò facilmente la pole. Una penalità di un minuto inflitta per falsa partenza non scoraggiò la squadra e dopo 1000 km Ickx e Giunti tagliarono il traguardo con due giri di vantaggio sull’avversaria di sempre.
Le cose sembravano molto luminose nella stagione 1971 per il team di Maranello. La Ferrari però aveva piani molto diversi per quell’anno e decise di concentrarsi di nuovo su un programma di prototipi da 3 litri. La maggior parte dei round del campionato del mondo aveva favorito i prototipi più piccoli e la Ferrari ha temuto la maggiore concorrenza di Matra e Alfa Romeo. Il team di lavoro si concentrò sul nuovo prototipo 312 P (B) e lasciò che le 512 M fossero gestite dai team dei clienti privati. Nessuno di questi poteva eguagliare la preparazione e lo sviluppo del team sponsorizzato da Porsche e, sebbene fosse una macchina superiore, la 512 M non fu mai una vera forza nel 1971.
Quando la classe da 5 litri fu abbandonata per il 1972, la carriera sia della 512 che della 917 terminò. La Ferrari dimostrò che la scelta di puntare sulla 312 PB era quella giusta, vincendo i campionati del mondo del 1972 e del 1973.
Queste bellissime regine del passato hanno corso per poco più di una stagione ma hanno segnato la storia delle competizioni.
Al prossimo appuntamento
Speriamo ti sia piaciuto il nostro primo appuntamento con ” Le Regine del Passato ”
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